domenica 3 febbraio 2013

Shell inquina anche il Mar del Nord


Sembra assurdo ma la compagnia petrolifera Shell, continua ad inquinare senza che nessuno prenda i dovuti provvedimenti. Dopo l'inquinamento del Delta del Niger la compagnia petrolifera sta continuando ad inquinare mezzo mondo senza curarsi dei danni, solo un mese fa in Alaska un incidente aveva coinvolto la piattaforma kulluk e incredibilmente adesso è arrivato l'ennessimo disastro ambientale.
Secondo un indagine del Dipartimento dell'Energia e dei Cambiamenti Climatici negli ultimi 10 mesi Shell ha provocato ben 430 perdite di petrolio nel Mar del Nord. Tutto questo a causa delle violente attività di trivellazione che Shell ha intensificato proprio in questo periodo, inutile dire che queste criminose attività stanno sterminando l'ecosistema marino già indebolito della pesca intesiva praticata proprio nel Mar del Nord. La Shell risponde a queste accuse sostenendo che saranno prese le dovute precauzioni per evitare danni, infatti la compagnia petrolifera anglo-olandese si sarebbe impegnata ad usare metodi meno invasivi per le trivellazioni. Tuttavia il problema resta poichè i governi con i sussidi statali invogliano compagnie come Shell ad aumentare l'attività petrolifera, ma non era iniziata la rivoluzione verde? 
Secondo il WWF tagliare a tutte le compagnie petrolifere i sussidi sarebbe l'unica soluzione per fermare queste pericolose attività criminali, inoltre con lo stesso gesto si favorirebbe lo sviluppo di politiche energetiche più sostenibili. In parole povere il brutto esempio viene dall'alto, i governi ancora una volta si sono dimostrati ''non interessati'' a questo preoccupante problema ambientale.

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