mercoledì 19 dicembre 2012

Vitamina b12

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La cobalamina o vitamina B12, viene introdotta nell’organismo tramite alimenti di origine animale; il fabbisogno giornaliero è di circa 2-2,5 mcg per gli adulti ma aumenta in caso di gravidanza o allattamento, mentre nei lattanti bastano solamente 0,5 mcg giornalieri.
In realtà la vitamina B12 viene sintetizzata solamente da funghi e batteri, gli animali la assumono indirettamente attraverso il contatto con la terra o mangiando feci, come nel caso di alcuni primati. Ma l'uomo avrebbe perso questa capacità a causa delle elevate condizioni igieniche della nostra società, quindi secondo gli scienziati riuscirebbe a sintetizzare la vitamina mangiando soltanto alimenti di orgine animale.
Oggi però negli allevamenti intesivi gli animali vengono bombardati con antibiotici che inevitabilmente alterano la flora intestinale compromettendo quindi l'assorbimento naturale della vitamina. Per questo motivo gli allevatori sono costretti ad integrare questa vitamina con appositi integratori di origine sintetica che molto spesso vengono aggiunti nei mangimi. Quindi chi mangia carne molto spesso assume vitamina b12 di origine sintetica in maniera indiretta!
Chi sceglie una dieta vegana introduce invece la vitamina tramite appositi integratori di sintesi naturale, questo perchè nei vegetali la vitamina b12 è presente solo in tracce o in forme non attive.
Secondo la scienza ufficiale chi segue un regime dietetico di tipo vegano deve assumere un integratore per non incappare in eventuali carenze.
I batteri utilizzati per la produzione degli integratori vengono"coltivati" su un substrato a base di carboidrati. Per esempio, può essere usata la melassa, scarto di produzione dello zucchero. Ci sono vari metodi di produzione, infatti esistono vari brevetti per la produzione di B12. Può variare il ceppo di batterio usato (Bacillus megaterium, Butyribacterium rettgeri, Streptomyces olivaceus, Propionobacterium freudenreichii, Pseudomonas denitrificans, e altri), il tipo di substrato, il processo di produzione può essere aerobico, anaerobico, misto...
Ma vediamo come funziona il metabolismo della b12, la vitamina è assorbita nell’intestino tenue in presenza di una glicoproteina (PM 50.000), il fattore intrinseco, prodotta dallo stomaco e di ioni calcio. La quantità di vitamina assorbita come complesso vitamina B12-fattore intrinseco è pari a 1,5-3,5 mcg; varia in funzione della dose somministrata, diminuendo all’aumentare della dose. L’assenza del fattore intrinseco impedisce l’assorbimento della vitamina B12.
La vitamina B12 presente negli alimenti si trova legata alle proteine e necessità della presenza di acido cloridrico e delle proteasi gastriche per essere liberata e resa disponibile all’assorbimento. Negli integratori invece la vitamina B12 è già in forma libera, come cianocobalamina o idrossicobalamina la cui disponibilità e grado di assorbimento risultano sovrapponibili.
Il complesso vitamina B12-fattore intrinseco è assorbito nella parte distale dell’ileo (piccolo intestino) attraverso un meccanismo di trasporto attivo.Alcune alterazioni metaboliche impediscono l’assorbimento della vitamina B12 legata al fattore intrinseco e provocano uno stato carenziale di vitamina B12 (anemia perniciosa).
Quando somministrata per via orale in pazienti con atrofia gastrica o anemia perniciosa, una piccola parte della dose di vitamina B12 (1%) viene assorbita attraverso un processo di diffusione passiva.
Dopo somministrazione per via intranasale, il tempo di picco plasmatico è risultato pari a 1,25 (+/-1,9) ore e il picco plasmatico pari a 757,96 (+/- 532,17) pg/ml. La biodisponibilità è risultata pari a circa il 6% rispetto a quella osservata dopo somministrazione intramuscolare; la biodisponibilità con spray nasale è risultata inferiore di circa il 10% rispetto a quella ottenuta con gel nasale.
La concentrazione sierica di vitamina B12 è compresa fra 200 e 900 pg/ml.
Nel sangue la vitamina B12 è trasportata legata ad una proteina specifica, la transcobalamina II; in caso di dosi elevate di vitamina, la quantità in eccesso rispetto a quella trasportabile con la sieroproteina, è escreta nelle urine. Dopo somministrazione di 50 mcg di vitamina B12, l’80-90% è trattenuto nell’organismo, dopo somministrazione di 100 mcg, la percentuale scende al 55% per arrivare al 15% dopo somministrazione di 1000 mcg.
Benchè idrosolubile, la vitamina B12 si deposita nel fegato che funziona come “magazzino“: in un uomo adulto il fegato contiene fino a 3000-5000 mcg di vitamina B12. Questo fa si che in condizioni di un apporto dietetico insufficiente, la quantità di vitamina depositata a livello epatico sia in grado di tamponare a lungo il deficit con un ritardo, anche di alcuni anni, della comparsa dei sintomi clinici dell’ipovitaminosi nell’uomo adulto. Nel bambino invece, una carenza di origine alimentare provoca più rapidamente la comparsa di ipovitaminosi.
La vitamina B12 subisce circolo enteroepatico: l’80% della quota escreta attraverso la bile viene riassorbita nell’intestino. Per questo motivo eventuali carenze a causa di insufficiente introduzione della stessa,  si possono manifestare anche durante diversi anni.




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