giovedì 5 febbraio 2015

L'amaranto


L'amaranto è una pianta antica originaria del centro America, considerata sacra da Inca e Aztechi.
I suoi semi sono commestibili e usualmente consumati in maniera simile ai cereali, non facendo però parte della famiglia delle Graminacee, non può ( botanicamente parlando ) essere considerato un cereale. Questa pianta è diventata un incubo per le coltivazioni di Soia Ogm Monsanto per via della sua capacità di resistere al potente erbicida Roundup. L'amaranto infatti invade le coltivazioni e in alcuni casi arriva a provocare la perdita del raccolto.
L'amaranto è ricco di proteine, 100g di prodotto possono contenere fino a 16g di proteine con elevato valore biologico. Rispetto ai cereali infatti contiene il doppio di lisina, un amminoacido essenziale importante perchè precursore di una importante vitamina, la niacina.

Grazie all'elevato contenuto di fibre, ha un effetto positivo sulla digestione e sul ricambio. Essendo privo di glutine è indicato per l'alimentazione di chi è affetto da celiachia o ha problemi intestinali, ma anche ai bambini nel periodo dello svezzamento. È convenientemente usato spesso come base per le pappe dei bambini o come ingrediente pregiato di minestroni di verdura per convalescenti ed anziani.
L'amaranto ha un buon contenuto di calcio, di fosforo, di magnesio e di ferro ma nonostante queste caratteristiche le sue potenzialità nutrizionali vengono particolarmente compromesse dal suo elevato contenuto di ossalato di calcio. L'ossalato di calcio è un sale insolubile che tende a precipitare sottoforma di cristalli e ad accumularsi nelle vie urinarie, è considerato un fattore antinutrizionale poichè si combina con diversi minerali formando dei sali che impediscono l'assorbimento di alcuni nutrienti (ferro, magnesio e soprattutto il calcio). Per questi motivi viene sconsigliato il suo consumo regolare e in particolare da parte di soggetti affetti da calcolosi.


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