Polo petrolchimico siciliano di Gela (CL) |
Secondo un recente studio di Legambiente, in Italia ci sarebbero più di 1100 siti ad elevatissimo rischio di incidente ambientale. Si tratta di impianti dove vengono prodotti o trasformati materiali pericolosi, bombe ambientali addirittura più pericolose dell'ILVA di taranto.
Le indagini di Legambiente hanno rivelato che la maggior parte di queste strutture si trovano proprio nei pressi delle nostre abitazioni. Centri commerciali, scuole, luoghi turistici e incredibilmente anche ospedali sarebbero stati etichettati come vulnerabili, eppure nessuno si è occupato di avvisare la popolazione.
Paradossalmente il 94% dei comuni interessati sta seguendo alla lettera tutte le procedure previste dalla legge italiana, lo confermano anche i comuni che hanno dichiarato di aver messo in atto tutte le indicazioni dei gestori di questi 1100 siti pericolosi.
La maggior parte di queste bombe ambientali sarebbero concentrate in lombardia, veneto, piemonte ed emilia romagna ma le più vulnerabili sono proprio quelle del sud italia. Impianti come il polo petrolchimico di Gela, le raffinerie di Milazzo e quelle di Melilli potrebbero causare disastri tali da compromettere la vita di 3 milioni di siciliani.
Purtroppo ancora una volta i fatti dimostrano che i controlli e le normative vigenti non bastano a tutelare il nostro patrimonio naturalistico e la nostra salute, non era necessaria la notizia di queste 1100 bombe ambientali per esserne al corrente.
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